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FAQ UNIONE EUROPEA

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Art. 2 D.Lg. 105/15 Ambito di applicazione [Art. 2 Dir. 2012/18/UE]
Esclusioni

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Art. 3 D.Lg. 105/15 Definizioni [Art. 3 Dir. 2012/18/UE]
Definizioni

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Art. 20 e Allegato 4 D.Lg. 105/15 Piani di Emergenza [Art. 12 e Allegato IV Dir. 2012/18/UE]
Generalità

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Art. 2 D.Lg. 105/15 Ambito di applicazione [Art. 2 Dir. 2012/18/UE]
Domande generali sull’ambito di applicazione

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Esclusioni

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Art. 3 D.Lg. 105/15 Definizioni [Art. 3 Dir. 2012/18/UE]
Sostanze pericolose

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Art. 13 D.Lg. 105/15 Notifica [Art. 7 Dir. 2012/18/UE]
Generalità

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Art. 20 e Allegato 4 D.Lg. 105/15 Piani di Emergenza [Art. 12 e Allegato IV Dir. 2012/18/UE]
Generalità

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Art. 22 D.Lg. 105/15 Controllo dell’urbanizzazione [Art. 13 Dir. 2012/18/UE]
Generalità

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Art. 19 Dir. 2012/18/UE – Divieto di esercitare l’attività
Non trova corrispondenza diretta. Corrisponde all’art. 28 comma 8 D.lgs. 105/15

Generalità

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Allegato 1 D.Lgs. 105/15 Sostanze Pericolose [Allegato I Dir. 2012/18/UE]
Argomenti trasversali

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Allegato 1 parte 2 D.Lgs. 105/15 Sostanze pericolose specificate - Allegato I parte 2 Dir. 2012/18/UE

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Prodotti petroliferi & combustibili alternativi

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Argomenti connessi alle note dell’Allegato 1 D.Lgs. 105/15 - Allegato I Dir. 2012/18/UE

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

Allegato 2 D.Lgs. 105/15 Rapporto di Sicurezza [Allegato II Dir. 2012/18/UE]
Corrisponde all’Allegato 2 D.Lgs. 105/15. L’argomento è specificatamente approfondito nell’Allegato C D.Lgs. 105/15

Generalità

Risposta: L’esclusione dei “pericoli connessi alle radiazioni ionizzanti derivanti dalle sostanze” ha origine dal riconoscimento degli accordi globali già esistenti tra gli Stati Membri per la gestione dei materiali nucleari. Perciò non è obbligatorio applicare la direttiva Seveso III ai materiali nucleari “tossici” e contemporanemente anche la normativa nucleare, in quanto sarebbe un’inutile duplicazione e potrebbe generare confusione. Tuttavia le sostanze pericolose che non possono costituire un pericolo derivante da radiazioni ionizzanti rientrano nella direttiva Seveso III, anche se sono all’interno di uno stabilimento nucleare. (Fonte MinAmb)


Question: With reference to Article 2(2)(b) relating to the exclusion of hazards created by ionizing radiation, does the Seveso-III-Directive apply to nuclear materials which are also toxic?

Answer: The exclusion of ‘”hazards created by ionising radiation originating from substances” is an acknowledgement of the existing comprehensive arrangements within the Member States for dealing with nuclear materials. Given this situation, it is not necessary to apply the Seveso-III-Directive to ‘toxic’ nuclear materials at the same time as nuclear legislation, as this would be unnecessary duplication and could cause confusion. However, dangerous substances which do not pose a hazard created by ionizing radiation are covered by the Seveso-III-Directive, even if they are within a nuclear establishment.

Risposta: La direttiva Seveso III non contiene disposizioni per escludere gli stabilimenti in cui il superamento delle soglie rilevanti si verifica per periodi di breve durata. Pertanto può essere applicabile anche nel caso in cui le quantità limite vengano superate per un breve periodo di tempo. Al contrario, gli stabilimenti che per un breve periodo di tempo non rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva Seveso III, in quanto le quantità di sostanze pericolose presenti vengono ridotte, potrebbero voler continuare a rispettare la direttiva anche nel periodo indicato per evitare di dover ripresentare le notifiche e i rapporti di sicurezza. (Fonte MinAmb)


Question: What if establishments come under the scope of the Seveso-III- Directive only for a short period of time, e.g. under 6 months?

Answer: The Seveso-III-Directive does not contain any provisions to exclude short-time exceedance of the relevant thresholds. Therefore, it can be applicable even for a short time period once qualifying quantities are exceeded. In turn, establishments that for a short period of time fall outside the scope of the Seveso-III-Directive due to reduced quantities present may wish to comply with the Seveso-III-Directive also during this period in order to avoid having to re-submit notifications and safety reports.

Esempio: Il gestore di uno stabilimento dove sono immagazzinate 20 tonnellate di sostanze tossiche che dichiara che 15 tonnellate sono in deposito connesso alle fasi di trasporto (spesso definito “deposito temporaneo”), può escludere questa quantità in “deposito temporaneo” nel calcolo effettuato per verificare il superamento delle soglie?

Risposta: Il deposito va considerato come uno stabilimento ai sensi dell’articolo 3, comma 1. Il suo utilizzo è quello di immagazzinare sostanze pericolose. Le 20 tonnellate di sostanze molto tossiche sono presenti in modo continuo. L’esclusione prevista all’articolo 2, comma 2, lettera c, riguarda il deposito temporaneo necessario durante il trasporto al di fuori dagli stabilimenti, non presso un deposito progettato e utilizzato in maniera specifica per immagazzinare in modo continuativo sostanze pericolose. (Fonte MinAmb)


Question: In Article 2(2)(c), what does “outside the establishments covered by this Directive” mean?

Example: Can the operator of a warehouse that stores 20 tonnes of very toxic substances, claim that 15 tonnes are storage in the transport chain (often called “transit storage”) and hence exclude this quantity in “transit storage” when calculating the threshold?

Answer: The warehouse is to be considered as an establishment in the sense of article 3(1). Its purpose is to store dangerous substances. 20 tonnes of very toxic substances are present on a continuous basis. Exclusion 2(2)(c) refers to the necessary intermediate storage in the transport chain outside establishments, not to the storage in warehouses specifically designed and used for the storage of dangerous substances on a regular basis.

Concluded at: CCA-16 & CCA-1

SINDAR S.r.l. – corso Ettore Archinti 35, 26900 Lodi LO – tel 0371549200, fax 0371549201, sindar@tst-sindar.cloud – P.IVA e C.F. 12608410150 – Note legali

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